RAVELLO Lab 
EUROMED Cultura e Creatività tra Politiche Urbane e Valorizzazione Territoriale nello spazio euromediterraneo

23-25 ottobre 2014

Si è conclusa a Ravello la nona edizione di Ravello Lab - Colloqui Internazionali dedicati a ‘Cultura e Creatività tra  Politiche Urbane e Valorizzazione Territoriale nello Spazio Euromediterraneo’.
Il forum, promosso congiuntamente  da Federculture e dal Centro Universitario per  i Beni Culturali di Ravello, si è articolato in tre panel distinti:
Cooperazione culturale e progettazione territoriale euromediterrana
Il patrimonio culturale al centro dello sviluppo delle città e dei territori
Place shaping e progettazione di ecosistemi creativi per la  competitività territoriale
 
Sin dalla sua prima edizione, infatti, Ravello Lab ha posto al centro delle sue riflessioni le politiche europee che, attraverso la cultura, mirano a sostenere lo sviluppo economico territoriale, a favorire l’inclusione sociale e la partecipazione dei cittadini e a promuovere il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo. 
 
I Colloqui di Ravello si inseriscono, infatti, negli indirizzi dell’Unione Europea nella convinzione che nuovi sentieri di sviluppo non possano prescindere dalla cultura e dalle industrie creative. Dalla Strategia di Lisbona all’Agenda 2020 l’Unione Europea conferma le indicazioni di sostegno allo sviluppo basate sulla conoscenza e l’innovazione per una crescita competitiva, sostenibile ed inclusiva che produca insieme nuova occupazione e maggiore coesione sociale. Nella stessa direzione, peraltro, si muove il documento conclusivo del Consiglio dell’Unione Europea del 20 maggio 2014 sui temi del patrimonio culturale come risorsa strategica per un’Europa sostenibile.
In questo quadro, l’obiettivo dei Colloqui di Ravello è anche quello di estendere la consapevolezza tra quanti hanno poteri decisionali, sia nella sfera pubblica che privata, che la cultura può e deve giocare un ruolo fondamentale per la ripresa dell’economia e per la coesione sociale e per questo appare necessario inserirla a pieno titolo nelle politiche di sviluppo dei territori. Tale rilievo, peraltro, può rivelarsi utile anche come ponte con la sponda sud del Mediterraneo  e porsi al servizio del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea.
 
La Comunità di Ravello Lab nel denunciare il traffico di oggetti di antichità dalla Siria, si è unito all’appello insieme ad oltre 120 esperti internazionali che hanno scritto una lettera-appello al Consiglio di Sicurezza dell’ONU perché approvi una risoluzione per fermare i saccheggi e il contrabbando di una “eredità culturale condivisa”.
 
In questo quadro, le Raccomandazion finali di Ravello Lab paiono particolarmente significative:
  • Panel 1 Il valore  identitario quale veicolo di conoscenza
  • Panel2 si è riconfermata  la necessità di interpretare il patrimonio culturale come vettore di politiche integrate ed inevitabilmente trasversali.
L’esperienza positiva del percorso di candidatura a Capitale europea della cultura per il 2019, raccontata dalla viva voce di alcuni dei protagonisti, ha permesso di evidenziare l’importanza della scala territoriale per innescare processi di  identificazione e partecipazione delle  comunità ed ha posto le condizioni per virtuosi  processi economici e significativi impatti sociali.
Emerge un quadro di  esperienze e aspirazioni che  esige una forte e tempestiva risposta programmatica delle Istituzioni (Stato e Regioni) ed una  più una energica  spinta alla qualità della progettazione culturale.
 
Nelle giornate di Ravello si sono così approfondite tematiche specifiche inserite nel quadro degli indirizzi definiti dalle istituzioni europee, con particolare riferimento alle opportunità che derivano dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari 2014-2020. La sfida è quella di rintracciare opportunità di sviluppo a base culturale nell’insieme dei programmi europei, a partire da ‘EUROPA CREATIVA’ (che, accorpando i precedenti programmi CULTURA e MEDIA, beneficerà di un notevole incremento di fondi messi a disposizione dall’UE) e dal nuovo programma ENI – Strumento Europeo di Vicinato (che sostituisce il precedente Programma ENPI del ciclo di programmazione 2007/2013) a cui è affidato il compito di sviluppare progetti di cooperazione con la riva sud del Mediterraneo e con i paesi dell’est europeo.
 
La cultura, peraltro, per il suo carattere trasversale può rivestire un ruolo primario anche in altri programmi europei: dal turismo allo sviluppo rurale, dalla ricerca allo sviluppo dell’economia digitale. L’edizione 2014 di Ravello Lab ha avuto dunque al centro della sua riflessione il ruolo e l’orientamento delle politiche europee legate allo sviluppo economico e sociale nell’Europa di questo scorcio di decennio. 
Infatti, anche in virtù della collocazione geografica di Ravello e della sua tradizione culturale, il Laboratorio porrà particolare attenzione anche ai temi euromediterranei con l’obiettivo di individuare efficaci politiche di cooperazione a base culturale quale piattaforma di dialogo tra le due sponde del Mediterraneo.
Di particolare rilievo l’attiva collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia che, negli ultimi anni, ha supportato i lavori dei Colloqui Internazionali di Ravello segnalando le migliori pratiche europee nel campo delle industrie culturali. L’Olanda, peraltro, ha specificamente inserito le industrie creative tra i 10 principali obiettivi strategici su cui fondare lo sviluppo economico del paese.
 
I lavori di Ravello Lab 2014 si sono articolati in tre panel paralleli a cui parteciperanno oltre 50 esperti provenienti da diversi paesi europei e dal bacino del Mediterraneo.
 
PANEL 1 – Cooperazione culturale e progettazione territoriale euromediterranea
 In considerazione dei temi affrontati, Ravello Lab è stata anche l’occasione per ospitare un seminario del progetto europeo ARCHEOMEDSITES, finanziato dall’ENPI CBC Bacino del Mediterraneo. Il progetto -che vede il Mibact come capofila e Federculture e il Centro Universitario per i Beni Culturali di Ravello tra i proponenti - è centrato sui processi di tutela, valorizzazione e gestione di patrimonio archeologico nei contesti urbani sulle due sponde del Mediterraneo. In questo quadro, sono stati esaminati i temi che possono contribuire a favorire la qualità della progettualità culturale e saranno analizzati i fattori di rischio finalizzati a garantire uno sviluppo sostenibile, anche attraverso l’introduzione di nuove modalità di sostegno finanziario e di metodiche di partecipazione dei cittadini. Si tratta di temi che, nel loro complesso, intendono contribuire a ridefinire un percorso di sviluppo economico e di integrazione sociale e in un proficuo rapporto tra Pubblico e Privato attivando la massima collaborazione tra istituzioni pubbliche, ai diversi livelli istituzionali, e i Privati interessati a determinare nuove condizioni di crescita del territorio.
 
PANEL 2 – Il Patrimonio Culturale per lo Sviluppo di Città e Territori
Il tavolo di lavoro riservato ad esperti italiani ha inteso approfondire i nuovi modelli di governance che tengano insieme tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale la cui titolarità, sul territorio, è diffusa tra diversi livelli istituzionali e tra pubblico e privato. Un particolare rilievo è stato riservato anche alla fase introduttiva del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020, con particolare riferimento alla potenzialità della cultura di incrociare trasversalmente vari programmi a regia comunitaria (da Creative Europe a Horizon 2020, dall’Agenda Digitale allo Sviluppo Rurale) e agli orientamenti dei programmi nazionali e regionali.
 I Colloqui di Ravello si propongono di ospitare una riflessione sul processo di candidatura richiesto dal programma europeo ECoC dimostratosi, a tutti gli effetti, una buona pratica che inserisce la cultura in un percorso di pianificazione strategica e di progettazione integrata e partecipata di grande interesse per la rigenerazione urbana, l’intervento nelle periferie, per la coesione sociale dei territori e la partecipazione dei cittadini alle scelte di fondo in campo culturale. Peraltro, al modello ECoC, così come auspicato in precedenti edizioni da Ravello Lab, è ispirato l’art.7 della recente L. 106 del 29 luglio 2014 (c.d. Art Bonus) che introduce il conferimento annuale del titolo di Capitale italiana della cultura. Si tratta di un’importante novità che potrebbe favorire la cultura della pianificazione strategica a base culturale, utile a qualificare ulteriormente il patrimonio artistico come driver di sviluppo locale. Le metodiche di progettazione integrata hanno dimostrato di favorire, altresì, l’investimento privato favorendo la crescita di nuove imprese, profit e non-profit, e di nuova occupazione, specie giovanile.
 
PANEL 3 - Place Shaping e progettazione di ecosistemi creativi per la competitività territoriale
Il tavolo prosegue e sviluppa i temi affrontati nell'edizione precedente di Ravello Lab incentrati sul ruolo e la funzione degli incubatori culturali e all’insieme dei processi di accompagnamento alla creazione di imprese creative. In particolare, la discussione rifletterà sulla funzionalità dei centri di produzione creativa nei contesti urbani e nei territori regionali.
Pertanto, il workshop ha analizzato nuovi processi, modelli e prototipi in grado di favorire e accelerare la creazione di reti e di habitat che favoriscano il collegamento con l’intera filiera della catena creativa. Questo attraverso processi collaborativi formali e informali capaci di assicurare alle imprese culturali gli strumenti necessari per diventare e restare competitive.
Al workshop, realizzato in collaborazione con l’Ambasciata dei Paesi Bassi, saranno invitati i maggiori esperti provenienti da Italia, Olanda (tra cui Leeuwarden, città designata a Capitale Europea della Cultura per il 2018) e da altri paesi europei, con l’obiettivo di scambiare esperienze e approfondire la discussione sulle dinamiche più rilevanti che accompagnano la nascita e lo sviluppo delle imprese creative. 
 
Il generale consenso sull’utilità di Ravello Lab deriva da una chiara visione strategica delle finalità del Laboratorio e dalla partecipazione di Amministratori, Studiosi ed Operatori, italiani ed europei e, quest’anno, della riva sud del Mediterraneo, chiamati a fornire un contributo di analisi e di proposte basate su esperienze concrete. 
 
I lavori del Laboratorio sono preparati con anticipo attraverso la produzione di un’appropriata documentazione relativa ai temi che sono stati trattati durante le giornate di Ravello (background paper) e che costituiscono la base concettuale per l’analisi delle questioni aperte e per le proposte frutto dei lavori. Ciascuna edizione di Ravello LAB si conclude con una sintesi del Laboratorio (le ‘Raccomandazioni di Ravello Lab’) che, opportunamente diffuse, hanno l’ambizione di contribuire a definire una nuova agenda politica dei diversi livelli istituzionali chiamati a sviluppare innovative politiche pubbliche di sviluppo centrate sulla cultura e sulle industrie creative. Quest’anno le Raccomandazioni di Ravello Lab aono state di particolare utilità perché hanno contribuito ad alimentare la Consultazione pubblica sulla Strategia 2020 promossa dalla Commissione Europea al fine di riportare la cultura nel cuore del progetto europeo. 
Il link alla consultazione:
http://ec.europa.eu/europe2020/public-consultation/index_it.htm