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lunedì 20 ottobre 2014

Presentazione Ravello Lab 2014

 

EUROMED

Cultura e Creatività tra Politiche Urbane e Valorizzazione Territoriale nello spazio euromediterraneo

Ravello (SA), 23-25 ottobre 2014 - IX edizione

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Sin dal 2006 il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e Federculture, hanno dato avvio ad un’iniziativa di studio, di confronto e di proposta sulle politiche culturali in chiave di sviluppo locale, di livello europeo ed euromediterraneo: Ravello Lab - Colloqui Internazionali, la cui nona edizione è in programma a Ravello (Salerno) dal 23 al 25 ottobre 2014.

Ravello Lab si pone l’obiettivo di fornire proposte e soluzioni alle politiche di sviluppo territoriale centrate sulla valorizzazione del patrimonio culturale e sul sostegno delle industrie creative, attraverso lo scambio di esperienze tra operatori, amministratori ed esperti italiani, europei e della riva sud del Mediterraneo.

Sin dalla sua prima edizione, infatti, Ravello Lab ha posto al centro delle sue riflessioni le politiche europee che, attraverso la cultura, mirano a sostenere lo sviluppo economico territoriale, a favorire l’inclusione sociale e la partecipazione dei cittadini e a promuovere il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo.

La recente grave crisi economica e finanziaria che ha colpito le economie di tutto il mondo, peraltro, pone seriamente la questione di nuovi paradigmi intorno a cui rielaborare strategie di crescita innovative e sostenibili che, proprio nella cultura e nella economia creativa, possono trovare una concreta piattaforma di rilancio.

Per questa ragione, in Europa si fa avanti con forza la convinzione che nuovi sentieri di sviluppo non possano prescindere dalla cultura e dalle industrie creative. Dalla Strategia di Lisbona all’Agenda 2020 l’Unione Europea conferma le indicazioni di sostegno allo sviluppo basate sulla conoscenza e l’innovazione per una crescita competitiva, sostenibile ed inclusiva che produca insieme nuova occupazione e maggiore coesione sociale. Nella stessa direzione, peraltro, si muove il documento conclusivo del Consiglio dell’Unione Europea del 20 maggio 2014 sui temi del patrimonio culturale come risorsa strategica per un’Europa sostenibile.

In questo quadro, i Colloqui di Ravello intendono fornire un contributo alla ridefinizione di politiche pubbliche focalizzate sul rapporto tra cultura, industrie creative e sviluppo dei territori ed estendere la consapevolezza che lungo questo asse si gioca la capacità competitiva futura dell’economia europea sullo scacchiere globale.

Nelle giornate di Ravello in programma il 23 e 25 ottobre 2014, pertanto, è in programma l’approfondimento di tematiche specifiche inserite nel quadro degli indirizzi definiti dalle istituzioni europee, con particolare riferimento alle opportunità che derivano dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari 2014-2020. La sfida è quella di rintracciare opportunità di sviluppo a base culturale nell’insieme dei programmi europei, a partire da ‘EUROPA CREATIVA’ (che, accorpando i precedenti programmi CULTURA e MEDIA, beneficerà di un notevole incremento di fondi messi a disposizione dall’UE) e dal nuovo programma ENI – Strumento Europeo di Vicinato (che sostituisce il precedente Programma ENPI del ciclo di programmazione 2007/2013) a cui è affidato il compito di sviluppare progetti di cooperazione con la riva sud del Mediterraneo e con i paesi dell’est europeo.

La cultura, peraltro, per il suo carattere trasversale può rivestire un ruolo primario anche in altri programmi europei: dal turismo allo sviluppo rurale, dalla ricerca allo sviluppo dell’economia digitale. L’edizione 2014 di Ravello Lab avrà dunque al centro della sua riflessione il ruolo e l’orientamento delle politiche europee legate allo sviluppo economico e sociale nell’Europa di questo scorcio di decennio.

In questo quadro, l’obiettivo dei Colloqui di Ravello è anche quello di estendere la consapevolezza tra quanti hanno poteri decisionali, sia nella sfera pubblica che privata, che la cultura può e deve giocare un ruolo fondamentale per la ripresa dell’economia e per la coesione sociale e per questo appare necessario inserirla a pieno titolo nelle politiche di sviluppo dei territori. Tale rilievo, peraltro, può rivelarsi utile anche come ponte con la sponda sud del Mediterraneo e porsi al servizio del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Infatti, anche in virtù della collocazione geografica di Ravello e della sua tradizione culturale, il Laboratorio porrà particolare attenzione anche ai temi euromediterranei con l’obiettivo di individuare efficaci politiche di cooperazione a base culturale quale piattaforma di dialogo tra le due sponde del Mediterraneo.
 

I Temi di Ravello Lab 2014

PANEL 1 – Cooperazione culturale e progettazione territoriale euromediterranea
Ravello Lab sarà l’occasione per ospitare un seminario del progetto europeo ARCHEOMEDSITES, finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013. Il progetto - che vede il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, attraverso la Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee come capofila e Federculture e il Centro Universitario per i Beni Culturali di Ravello tra i proponenti - è centrato sui processi di tutela, valorizzazione e gestione di siti archeologici e contesti urbani. In questo quadro, saranno esaminati i temi che possono contribuire a favorire la qualità della progettualità culturale e saranno analizzati i fattori di rischio finalizzati a garantire uno sviluppo sostenibile, anche attraverso l’introduzione di nuove modalità di sostegno finanziario e di metodiche di partecipazione dei cittadini. Si tratta di temi che, nel loro complesso, intendono contribuire a ridefinire un percorso di sviluppo economico e di integrazione sociale e in un proficuo rapporto tra Pubblico e Privato attivando la massima collaborazione tra istituzioni pubbliche, ai diversi livelli istituzionali, e i Privati interessati a determinare nuove condizioni di crescita del territorio.

PANEL 2 – Il Patrimonio Culturale per lo Sviluppo di Città e Territori
I Colloqui di Ravello, nell’edizione 2014, saranno l’occasione per approfondire i nuovi modelli di governance, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale la cui titolarità, sul territorio, è diffusa tra diversi livelli istituzionali e tra pubblico e privato. Un particolare rilievo sarà riservato anche alla fase introduttiva del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020, con particolare riferimento alla potenzialità della cultura di incrociare trasversalmente vari programmi a regia comunitaria (da Creative Europe a Horizon 2020, dall’Agenda Digitale allo Sviluppo Rurale) e agli orientamenti dei programmi nazionali e regionali. Le date di Ravello Lab, peraltro, saranno a ridosso dell’assegnazione della Capitale Europea della Cultura per il 2019 e i nostri Colloqui si propongono di ospitare una riflessione sul programma europeo ECoC, a tutti gli effetti una buona pratica che inserisce la cultura in un percorso di pianificazione strategica di grande interesse per la rigenerazione urbana, per la coesione sociale dei territori e la partecipazione dei cittadini alle scelte di fondo in campo culturale. Peraltro, al modello ECoC, così come auspicato in precedenti edizioni da Ravello Lab, è ispirato l’art.7 della recente L. 106 del 29 luglio 2014 (c.d. Art Bonus) che introduce il conferimento annuale del titolo di “Capitale italiana della cultura”. Si tratta di un’importante novità che potrebbe favorire la cultura della pianificazione strategica a base culturale, utile a qualificare ulteriormente il patrimonio artistico come driver di sviluppo locale. Le metodiche di progettazione integrata hanno dimostrato di favorire, altresì, l’investimento privato favorendo la crescita di nuove imprese, profit e non-profit, e di nuova occupazione, specie giovanile.

PANEL 3 - Place Shaping e progettazione di ecosistemi creativi per la competitività territoriale
Nella scorsa edizione di Ravello Lab, il tema prescelto e le modalità operative di gestione del workshop sulle industrie creative ha incontrato il favore dei partecipanti e riscosso un largo apprezzamento. L'incontro, tenutosi con modalità spiccatamente interattive, si è incentrato sul ruolo e la funzione degli incubatori culturali, i processi di incubazione e la creazione di imprese creative. La prossima edizione intende sviluppare la stessa tematica con l’obiettivo di ampliare la discussione sulla funzionalità dei centri di produzione creativa nei contesti urbani e nei territori regionali.

Pertanto, il workshop analizzerà nuovi processi, modelli e prototipi in grado di favorire e accelerare la creazione di reti e di habitat che favoriscano il collegamento con l’intera filiera della catena creativa, attraverso processi collaborativi formali e informali in grado di assicurare alle imprese creative gli strumenti necessari per diventare e restare competitive.

Al workshop, realizzato in collaborazione con l’Ambasciata dei Paesi Bassi, saranno invitati i maggiori esperti provenienti da Italia, Olanda (tra cui Leeuwarden, città designata a Capitale Europea della Cultura per il 2018) e da altri paesi europei, con l’obiettivo di scambiare esperienze e approfondire la discussione sulle dinamiche più rilevanti che accompagnano la nascita e lo sviluppo delle imprese creative.

Il workshop sarà strutturato in due parti:

A. Presentazione

Presentazioni di varie esperienze europee di reti, sistemi e altre piattaforme che facilitano la cooperazione e l’innovazione nel settore creativo. Nel corso dei lavori, i partecipanti saranno invitati ad evidenziare le criticità da superare per il successo delle reti e per la creazione di habitat favorevoli delle industrie culturali e creative. L'esito della discussione sarà la piattaforma di base per il successivo approfondimento seminariale.

B. Workshop

Il successivo workshop, tenuto con modalità interattiva, favorirà lo sviluppo di approcci e strumenti finalizzati ad individuare e ad analizzare la rilevanza degli elementi costitutivi dei centri di produzione creativa, attraverso la creazione di ambienti che facilitino la cooperazione e l'innovazione. In particolare, verranno esaminati:

- Modalità di costituzione di strutture organizzative,
- Modelli di business e di finanziamento,
- Metodi e strumenti per la cooperazione e l'innovazione;

L’elemento-chiave nella discussione sarà il rinvenimento delle condizioni di sviluppo dei centri di produzione creativa, sottolineando l’esigenza di un auspicabile radicamento nella comunità locale, e come essi possono influenzare la diffusione di un ambiente favorevole per lo sviluppo del settore creativo. In linea con la filosofia di Ravello Lab, l'obiettivo del workshop è quello di generare input per i responsabili politici e professionisti del settore mentre i risultati delle discussioni saranno presentati successivamente in occasioni pubbliche e/o via web.
• Lingua di lavoro: Inglese (è prevista la traduzione italiano-inglese)
• I partecipanti: 20 creativi professionisti, politici, urbanisti, manager culturali
• Moderatori: Roy van Dalm e Fabio Borghese

Il Metodo di Lavoro

Il generale consenso sull’utilità di Ravello Lab deriva da una chiara visione strategica delle finalità del Laboratorio e dalla partecipazione di Amministratori, Studiosi ed Operatori, italiani ed europei, chiamati a fornire un contributo di analisi e di proposte basate su esperienze concrete.

I lavori del Laboratorio sono preparati con anticipo attraverso la produzione di un’appropriata documentazione relativa ai temi che verranno trattati durante le giornate di Ravello (background paper) e che, recapitati con anticipo ai partecipanti ai Colloqui Internazionali, costituiscono la base concettuale per l’analisi delle questioni aperte e per le proposte frutto dei lavori. Ciascuna edizione di Ravello LAB si conclude con una sintesi dei lavori (le ‘Raccomandazioni di Ravello Lab’) che, opportunamente diffuse, hanno l’ambizione di contribuire a definire una nuova agenda politica dei diversi livelli istituzionali chiamati a sviluppare innovative politiche pubbliche di sviluppo centrate sulla cultura e sulle industrie creative.

Il Partenariato

Posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Ravello Lab, sin dalla sua prima edizione, beneficia del patrocinio della DG Cultura della Commissione Europea, del Consiglio d’Europa, dell’Ufficio di Rappresentanza italiano del Parlamento Europeo, del Ministero degli Esteri, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e di numerose altre Istituzioni ed Associazioni.

Di particolare rilievo l’attiva collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia.

Nelle varie edizioni, Ravello LAB, fedele all’idea di costituire progressivamente un laboratorio al servizio delle politiche di sviluppo europee centrate sulla cultura e sull’economia della conoscenza, ha intrapreso un rapporto privilegiato con gli Uffici della Commissione Europea e del Parlamento Europeo ed è stato inserito nell’ambito delle iniziative sostenute dalla Presidenza di turno del Consiglio europeo (negli ultimi anni, Svezia, Belgio, Polonia, Cipro, Lituania).

Nel Semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, Ravello Lab intende fornire un ausilio concreto per l’avanzamento di indicazioni e proposte in grado di contribuire al superamento della fase di crisi che l’economia attraversa puntando sul ruolo competitivo dell’economia creativa e sulla rilevanza sociale legata al processo di valorizzazione del patrimonio culturale dei territori.

Ogni edizione di Ravello Lab usufruisce di una copertura mediatica significativa grazie all’ufficio stampa ad hoc messo a disposizione da Federculture e alla qualificata media partnership che anno dopo anno è stata messa a punto: Il Giornale delle Fondazioni_Il Giornale dell’Arte, Arte e Imprese_Il Giornale dell’Arte, QuotidianoArte. Territori della Cultura, DeRev, Road TV, Scene Contemporanee e L.I.S.A. Laboratorio Innovazione e Spin-off Accademici.